gite scolastiche e questioni di principio

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  1. motherlal
     
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    Bè ad esempio da noi le giustificazioni finiscono in pagella e fanno computo con la valutazione.
    Quindi se uno è già stato a casa per motivi suoi, magari di salute è chiaro che gli scoccia perdere altri giorni.
    Inoltre è vero che parliamo di liceo quindi di ragazzi che possono stare soli, ma perchè dovrebbero stare a casa a cazzeggiare.

    Lalla
     
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  2. raffina7s
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 6/3/2012, 21:00) 
    Sarà che io non ho assolutamente mai pensato alla giustificazione come imposizione "umiliante". Per me è semplicemente un automatismo, dove starebbe il problema? Non hai partecipato all'attività programmata, per rispettabilissimi motivi tuoi che nessuno ti contesta, e quindi lo dichiari, tutto lì...

    nessuno ha mai parlato di umiliazione nel dover fare la giustifica. ma non capisco il senso di obbligare qualcuno a stare a casa e poi obbligarlo anche a motivare l'assenza. se la scuola decide di chiudere quando le classi sono in gita (cosa che ritengo quanto meno improbabile dal punto di vista legale) o decide che gli alunni di quella specifica classe staranno a casa mentre i compagni sono in gita deve essere la scuola stessa a dare comunicazione ai genitori di questo e non viceversa.

    per fare un esempio: non so se è prassi anche da voi che se un insegnante è assente e non sostituibile [da noi, più che altro per principio, dato che prendevano i soldi dal fis e alcuni colleghi non sono stati pagati affatto certi anni, non facciamo più sostituzioni extraorario] nelle prime o ultime ore e lo si sa con almeno un giorno o due di anticipo, si comunica con avviso che va fatto firmare che la tale classe entra un'ora dopo o esce un'ora prima. se l'alunno non ha fatto firmare l'avviso, l'alunno non esce un'ora prima e viene smistato in un'altra classe. ma non è che si chiede al genitore di giustificare l'uscita anticipata. semplicemente sul diario l'alunno scrive "il giorno X si esce alle 12,20. firma:"

    oltretutto con la normativa delle assenze (pure se poi si è rivelata un'altra buffonata in cui siamo stati noi insegnanti a metterci la faccia) un'assenza in più o in meno potrebbe anche fare la differenza. istighiamo allora alla falsa dichiarazione medica? io ne ho visti almeno 3 casi in cui la dichiarazione (dubbia) medica ha fatto la differenza tra il perdere l'anno oppure no. sarà pure un caso limite, ma mi pare che il discorso "principio" solitamente non ti sia indifferente.

    r
     
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  3. arale1971
     
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    pure quando andavo a scuol aio chi non andava ingita stava a scuola.......
     
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    anima bella

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    non so dire quale sia la normativa.
    Però dire che la gita è un'attività didattica vera e propria mi suona assai male.
    E' un'attivitità didattica per pochi eletti, assai costosa e con i tempi che corrono sempre più di elite.
    Non vedo perchè dover privare del diritto allo studio quelli che non possono andare sinceramente.

    Per quanto riguarda lo stare a casa e il dover giustificare, credo che il problema stia nel numero di giorni di scuola utili per rendere l'anno scolastico valido.
    Non vedo perchè mio figlio che non va per motivi economici miei si debba pure ritrovare 5 giorni di assenza che fanno cumulo con gli altri e rischiano di invalidare l'anno scolastico.

    Edited by giulvia - 7/3/2012, 09:51
     
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  5. arale1971
     
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    ..che poi se uno va a scuola un professore suo ci stara' no???? mica vanno tutti in gita

    mi ricordo che un ragazzo che non venne con noi approfitto' dei giorni da solo per recuperare le lacune con un professore........
     
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    porco mondo disco!

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    in questo caso non saprei come esprimermi, mi sembrano corrette tutte le posizioni prese...

    però se volete un'opinione sulle questioni di principio, mi posso sperticare in un'infinità di ragionamenti (mononeuronici, peraltro)
     
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  7. sonochiara
     
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    CITAZIONE (giulvia @ 7/3/2012, 09:49) 
    Però dire che la gita è un'attività didattica vera e propria mi suona assai male.
    E' un'attivitità didattica per pochi eletti, assai costosa e con i tempi che corrono sempre più di elite.

    Mah. Sono stata in gita scolastica giusto ieri con delle quarte elementari. Meta: il parco delle incisioni rupestri e l'Archeopark, riproduzione con laboratori. E' stata un'attività didattica' Sì, a tutti gli effetti, ha completato con l'esperienza diretta quanto fatto in classe. Ha presentato contenuti che in classe non si possono riproporre? Eccome. Prezzo per alunno? 25€. Alunni non partecipanti per difficoltà economiche? Nessuno.

    Sono solo le elementari, dite? Doppio mah. Mio figlio è partito stamattina per Londra con la scuola, si tratta di liceo linguistico. Sono previste visite ai principali monumenti e musei e uno stage al Globe Theatre (attività didattica a pieno titolo, visto che stanno proprio facendo Shakespeare e che li accompagna la profe d'inglese). Spesa: 330€ per 4 giorni, mezza pensione, volo compreso, pullmann per l'aeroporto compreso. Alunni non partecipanti per difficoltà economiche? Nessuno; chi non partecipa va regolarmente a scuola (uno, mi pare).

    Idem l'anno scorso: lo scambio con una scuola in Belgio, per una settimana, era scuola a tutti gli effetti. Lì la spesa è stata ancora minore, proprio solo il viaggio visto che l'alloggio era in famiglia, e che era stato poi ricambiato qui.
     
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    anima bella

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    CITAZIONE (sonochiara @ 7/3/2012, 13:09) 
    Sono solo le elementari, dite? Doppio mah. Mio figlio è partito stamattina per Londra con la scuola, si tratta di liceo linguistico. Sono previste visite ai principali monumenti e musei e uno stage al Globe Theatre (attività didattica a pieno titolo, visto che stanno proprio facendo Shakespeare e che li accompagna la profe d'inglese). Spesa: 330€ per 4 giorni, mezza pensione, volo compreso, pullmann per l'aeroporto compreso. Alunni non partecipanti per difficoltà economiche? Nessuno; chi non partecipa va regolarmente a scuola (uno, mi pare).

    aspè chiara, che 330 euro per 4 giorni non siano molti se rapportati a quello che viene offerto sono d'accordo.
    Che siano pochi in assoluto non sono d'accordo per niente.
    Cioè che per una famiglia cacciare 330 euro per 4 giorni sia una cosa da niente non mi trova d'accordo ma proprio per niente.
    Che poi alla fine abbiano partecipato significa ben poco.
    Può significare che nessuno in quella classe ha problemi economici, può significare che alcuni genitori abbiano fatto grossi sacrifici pur di mandarli.
    Ma sono 330 euro, e sono tanti, il tuo doppio mah mi sembra un po' fuori luogo.
    IMHO
     
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  9. paniscus
     
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    Ma infatti casi del genere mi fanno concludere, semmai, che le gite scolastiche non bisognerebbe proprio farle.

    Oppure, che bisognerebbe provvedere un fondo comune della scuola per rimborsare almeno in parte la quota di chi non può permetterselo (e in effetti alcune scuole lo fanno, su base della presentazione dell'isee, ma è un'iniziativa autonoma deliberata all'interno delle singole scuole, che non può essere estesa a tutte).

    Però, se il problema non è NEMMENO quello economico, e se una famiglia sceglie di non mandare il figlio in gita semplicemente perché non gli interessa, o perché magari i genitori vogliono "punirlo" per aver portato a casa brutti voti o per aver combinato qualche altro pasticcio (perché spesso va di moda anche questo)... allora veramente non mi spiego perché mai dovrebbe avere a disposizione l'attività didattica "normale" in alternativa a quella della gita, che sarebbe vista come un'attività "anormale".

    Altrimenti, appunto, vuol dire ammettere nero su bianco che non è un'attività didattica, ma è una vacanza ricreativa che viene concessa come premio o come diversivo "in più"... e allora perché mai dovrebbe organizzarla la scuola?

    Non esiste attività didattica normale o anormale, semplicemente il consiglio di classe ha deliberato che in quei giorni l'attività didattica della classe si svolge fuori. O si abolisce completamente il concetto di "classe" (e si lascia che ogni singolo studente scelga di aderire o di non aderire a qualsiasi iniziativa di gruppi liberi e scollegati), oppure si smette di includere le gite nella programmazione di classe.

    Comunque, il mio punto di vista credo di averlo chiarito. Non pretendo che sia condiviso in massa, ma almeno che sia un punto di vista legittimo come tutti gli altri, piuttosto che essere infamato come se fosse un'assurdità inventata di sana pianta da me e mai sentita prima, tutto lì.

    Lisa
     
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  10. alfaalfa
     
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    Precisa l'infamia che a me non mi è parso di scorgerla.
     
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  11. raffina7s
     
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    lisa, mi sto un po' infastidendo.
    sei tu che continui a tirare in ballo termini come "umiliante" "infamato" "assurdità" e così via.

    io, come alfa, ti ho detto che mi stupivo del tuo stupore. e ti ho spiegato perchè e ti ho anche posto la questione delle assenze massime e non mi hai risposto.

    la mia opinione sul concetto di gita e di attività didattica? è ovvio che svolgere attività didattica visitando una città non è come svolgere attività didattica in classe. è ovvio che anche la condivisione di momenti al di fuori della vita scolastica (viaggio, soggiorno in hotel ecc) sia eccitante per i ragazzi che pure se li tenessi quattro ore fermi su un pullman e poi li scaricassi nel motel al casello fuori città sarebbero contenti. vuoi far finta che non sia così? questo toglie qualcosa al fatto che sia effettivamente un'attività didattica?

    io continuo a non capire perchè mai dovrebbero essere obbligati a stare a casa E a portare la giustifica quelli che non ci vanno.

    r
     
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  12. beckss
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 6/3/2012, 18:24) 
    Secondo voi è normale che in una scuola superiore, durante un viaggio di istruzione (regolarmente deliberato dal consiglio di classe come attività didattica che fa parte integrante della programmazione della classe)...

    ...si stabilisca che gli studenti che scelgono di non partecipare alla gita vengano a scuola lo stesso (e finiscano inevitabilmente per essere smistati in altre classi a caso, perché sono pochissimi, e perché molti insegnanti sono a loro volta assenti perché accompagnano le gite)?

    Anche qui: non ho esperienza di licei/superiori ma unicamente di medie.
    Nella scuola di Fran (e anche al liceo collegato) in gita ci si va solo se si ha un voto di condotta superiore al 7 e meno di 3 insufficienze.
    Altrimenti si va, regolarmente, a scuola. Smistati in altre classi.
     
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  13. paniscus
     
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    Ecco, la versione descritta da becky mi sembra ancora peggio. Perchè significa sancire esplicitamente che la gita è una vacanza-premio, e NON un'attività didattica. E quindi, a maggior ragione, non andrebbe fatta e basta... oppure andrebbe fatta al di fuori dei giorni di lezione.

    Se poi si tratta di una scuola privata, fa quello che vuole (a parte il fatto che si prende finanziamenti statali lo stesso, ma non era di questo che volevo discutere). Ma nella scuola statale, col cavolo che si può dire a qualcuno "ti impediamo di venire in gita, ma stai a scuola lo stesso". O ci sono motivazioni di comportamento talmente grave da sospenderlo dalle lezioni, e allora sta a casa e basta (e ci sarebbe stato anche se la lezione si fosse svolta in classe, e non in viaggio, come in una sospensione qualsiasi), oppure è rigorosamente vietato escludere qualcuno dalla gita, perché la gita, per legge, è considerata una vera e propria lezione, dislocata altrove. Non esiste che si possa dire a qualcuno: "Tu non vieni all'attività didattica perché non te lo meriti..." Nella scuola pubblica che conosco io è inimmaginabile, ma sul serio!

    E che cavolo... sarebbe la stessa cosa che se io sbattessi fuori dall'aula uno studente sistematicamente per tutte le mie ore, nonostante sia regolarmente presente a scuola, perché sta sul cavolo a me, e lo considero inadeguato a seguire la lezione di matematica, mentre può stare in classe quando c'è italiano o inglese!

    Lisa
     
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  14. raffina7s
     
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    cucù?

    r
     
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  15. davita
     
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    Ma le gite scolastiche sono obbligatorie?
     
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59 replies since 6/3/2012, 18:24   4138 views
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