febbraio

Io devo ammettere che mi sono data alle letture leggerine.

Nell'ultimo mese ho scoperto due strepitosi autori giovani che mi hanno sorpresa parecchio: tale Francesco Muzzopappa e tale Stefano Piedimonte, autori di romanzetti satirici ma anche pieni di riflessioni notevoli.

Il primo:

- "Affari di famiglia": un'anziana nobildonna piemontese, ultima rappresentante (anzi penultima) di un casato prestigiosissimo ma economicamente decaduto, e con l'unica preoccupazione di salvare quel poco che è rimasto dalla gestione scellerata del suo unico figlio irrecuperabilmente scemo... si improvvisa da sola vittima di un sequestro, con la collaborazione di due sfigatissimi ragazzotti diventati delinquenti per sbaglio;

- "Una posizione scomoda": un giovane aspirante scrittore di storie per lo spettacolo, plurititolato in un prestigiosissimo centro di studi cinematografici ma sistematicamente disoccupato perché rifiuta di lavorare per produzioni televisive dozzinali, dopo qualche anno di pretese intellettuali, per sopravvivere, si ritrova a scrivere sceneggiature per film porno, per cui deve fare i salti mortali per nasconderlo sia alla propria famiglia, provincialissima e cattolicissima, sia ai potenziali altri clienti di agenzie cinematografiche più serie, per cui sogna ancora di poter lavorare in futuro...

Il secondo:

- "Nel nome dello Zio", e poi il sequel "Voglio solo ammazzarti": a Napoli, un boss della camorra di altissimo rango si è dato alla latitanza, riuscendo a scappare da un blitz della polizia in emergenza assoluta, e quindi costretto a scomparire senza riuscire a informare nessuno e senza portarsi dietro nemmeno un telefonino o accedere a uno straccio di connessione a internet. Quindi, non solo lo cercano le forze dell'ordine, ma lo cercano disperatamente anche i suoi stessi complici, luogotenenti, scagnozzi e tirapiedi, che non hanno idea di come contattarlo. Siccome, pur essendo un delinquente spietato, capace di omicidi a sangue freddo e di traffici economici ignobili, "per il resto" è considerato umanamente una persona serissima, senza nessun vizio o hobby personale, nessuno ha idea di quale esca tentare per beccarlo: non ha amanti clandestine, non ha vezzi consumistici, non ha nemmeno la nostalgia irrefrenabile di fare una puntata in qualche specifico bar, o una bisca, un negozio o una sala da biliardo a cui è particolarmnete affezionato. La sua UNICA debolezza umana, che la polizia non conosce ma i suoi compari sì, è quella di essere un fan sfegatato della trasmissione del Grande Fratello, di cui non perderebbe mai una puntata in nessuna circostanza della sua vita e in qualsiasi luogo si trovi. E allora il clan si riunisce e delibera la strategia: decidono di prendere un ragazzotto coattissimo dei Quartieri Spagnoli, un aiuto-spacciatore di infimo rango, e coglione assoluto che più coglione non si può, e di sottoporlo a un addestramento intensivo appositamente per farlo partecipare alle selezioni per il Grande Fratello, in maniera che entri nella trasmissione, e che da lì possa lanciare dei messaggi in codice al boss...

Vaglono la pena, vi assicuro, non si possono mica leggere solo saggi di divulgazione scientifica o romanzoni sentimentali ponderosi!

L.