quelli che vogliono cambiare scuola

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    mah anche io rimango perplessa sul cambiare scuola dopo due mesi. finisci l'anno e poi cambi scuola se propri questa ti fa schifo. ma come fa a farti schifo SE L'HAI SCELTA TU? santo cielo quanto manfrine al giorno d'oggi. cominciano all'asilo e non smettono fino alla maturità. è così difficile impegnarsi, cercare di recuperare quella tal materia se hai supporto genitoriale e/o scolastico? ma non è importante il valore di saper prendere un impegno e portarlo a termine, foss'anche solo il primo anno se le cose sono così insostenibili?
     
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  2. mary_n
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 22:58) 
    E ovviamente NON perché nei licei si iscriva gente clamorosamente brava, eh.

    Lisa

    be', questo e' discutibile.
    io non ho mai preso in cosiderazione, nemmeno per mezzo secodno di fare un'istituto tecnico.
    i miei nipoti, bravissimi, usciti con tutti 10 dalle medie, nemmeno. altri ragazzini che conosco, idem. classico o scientifico.
    si fossero iscritti al tecnico, di certo non sarebbero stati rimandati, o bocciati, ma semplicemente quelli che hanno possibilita' buone di andare avanti non scelgono il tecnico.
    cosi' e' sempre stato e cosi' e' ancora ora.
    quindi la popolazione, e' necessariamente molto diversa.

    poi, magari e' anche cambiata la scuola. una volta si andava al tecnico per non studiare, e cosi' era.
    ora magari si pretende che si studi pure li' (boh... poi quando ci arriveremo vedremo quanto e come davvero si studia) quindi si prendono le batoste.

    mary_n
     
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  3. fenny98
     
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    CITAZIONE (Moren@ @ 21/11/2010, 23:25) 
    mah anche io rimango perplessa sul cambiare scuola dopo due mesi. finisci l'anno e poi cambi scuola se propri questa ti fa schifo. ma come fa a farti schifo SE L'HAI SCELTA TU? santo cielo quanto manfrine al giorno d'oggi. cominciano all'asilo e non smettono fino alla maturità. è così difficile impegnarsi, cercare di recuperare quella tal materia se hai supporto genitoriale e/o scolastico? ma non è importante il valore di saper prendere un impegno e portarlo a termine, foss'anche solo il primo anno se le cose sono così insostenibili?

    Forse perché un conto è scegliere una scuola sulla base dei racconti degli altri, un altro è frequentarla!
    Con ciò, non è che io sia sostenitrice del cambio di scuola, ma se veramente ci si accorge di aver sbagliato, non vedo perché aspettare la fine dell'anno soffrendo...
     
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  4. alfaalfa
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 23:15) 
    CITAZIONE (Ema® @ 21/11/2010, 22:56) 
    La stessa ragione che spinge le famiglie più sprovvedute e che maggiormente avrebbero bisogno di informazione e guida a non considerare assolutamente il consiglio orientativo dei docenti della media e addirittura a mentire loro sulla scelta della superiore.

    Ok, ema, però parliamoci chiaro, in che cosa consiste, spesso, il consiglio orientativo che arriva dalle medie?

    Nella mia esperienza, purtroppo, non è quasi mai calibrato sulle effettive attitudini del ragazzo per determinate materie piuttosto che altre, ma semplicemente sulla stratificazione dei risultati e dei voti: i bravi al liceo, i così-così al tecnico (un tecnico qualunque, tanto dall'agrario al commerciale sono considerati tutti uguali), e le capre al professionale (un professionale qualunque, per le stesse motivazioni di cui sopra).

    Stratificazione che oltretutto, spesso, non tiene conto "solo" dei risultati ottenuti a scuola, ma soprattutto del livello culturale e sociale della famiglia. Ci sono Pierino e Peppino che sono entrambi dei genietti strepitosi in matematica, ma uno viene da una famiglia borghese di laureati da quattro generazioni, e l'altro viene da un ambiente sociale modesto, che viene ritenuto "incapace di apprezzare i vantaggi della cultura generale allo stato puro"? Bene, al primo si di dice senza ombra di esitazione di andare allo scientifico, all'altro si dice di andare a ragioneria. Ci sono Paoletta e Pinuccia che hanno rispettivamente le stesse origini sociali dei due compagni citati sopra, solo che entrambe hanno una bella loquela ma sono scarsissime in matematica? Alla prima si dice di andare al liceo classico, mentre alla seconda si suggerisce l'istituto professionale per operatori sociali...

    Lisa

    Si mi pare compatibile anche con quel che vedo io, da "esterno"
     
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  5. paniscus
     
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    CITAZIONE (mary_n @ 21/11/2010, 23:29) 
    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 22:58) 
    E ovviamente NON perché nei licei si iscriva gente clamorosamente brava, eh.

    be', questo e' discutibile.
    io non ho mai preso in cosiderazione, nemmeno per mezzo secodno di fare un'istituto tecnico.

    Infatti si vede subito, che chi ha fatto un liceo ha necessariamente una cultura generale superiore :)

    Lisa
     
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  6. alfaalfa
     
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    L'ignoranzitaaaaa.... però se non lo "grassettavi" era più sottile ;)
     
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  7. mary_n
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 23:15) 
    Stratificazione che oltretutto, spesso, non tiene conto "solo" dei risultati ottenuti a scuola, ma soprattutto del livello culturale e sociale della famiglia. Ci sono Pierino e Peppino che sono entrambi dei genietti strepitosi in matematica, ma uno viene da una famiglia borghese di laureati da quattro generazioni, e l'altro viene da un ambiente sociale modesto, che viene ritenuto "incapace di apprezzare i vantaggi della cultura generale allo stato puro"? Bene, al primo si di dice senza ombra di esitazione di andare allo scientifico, all'altro si dice di andare a ragioneria. Ci sono Paoletta e Pinuccia che hanno rispettivamente le stesse origini sociali dei due compagni citati sopra, solo che entrambe hanno una bella loquela ma sono scarsissime in matematica? Alla prima si dice di andare al liceo classico, mentre alla seconda si suggerisce l'istituto professionale per operatori sociali...

    Lisa

    questo e' effettivamente sbagliato.... solo che statisticamente probabilmente tiene conto del tipo di motivazione e di sostegno che potranno avere intorno dalla famiglia...
    se in una famiglia il liceo e' un passaggio naturare come le elementari e le medie, nel caso in cui un ragazzino facesse inizialmante un po' fatica puo' contare su un aiuto magari anche solo di metodo da parte dei genitori, e se e' il genietto che ipotizzavi, nel giro di poco si riprende dal momento di difficolta'...

    nella famiglia che non ha mai fatto il liceo, alla prima difficolta' del figlio (se ha scelto da solo la scuola), nessuno e' in grado di dargli un sostegno di metodo e anzi magari gli dicono "ecco, cosa hai voluto fare a fare il liceo che se andavi all'istituto tecnico non avevi di questi problemi"

    ci sono ovviamente anche casi in cui ci sono successi (i miei mica avevano fatto il liceo, e ne' io ne' mia sorella abbiamo avuto il minimo problema) ma statisticamente, forse quando danno l'orientamento alle medie tengono conto anche di questo.

    mary_n
     
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  8. fenny98
     
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    CITAZIONE (mary_n @ 21/11/2010, 23:41) 
    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 23:15) 
    Stratificazione che oltretutto, spesso, non tiene conto "solo" dei risultati ottenuti a scuola, ma soprattutto del livello culturale e sociale della famiglia. Ci sono Pierino e Peppino che sono entrambi dei genietti strepitosi in matematica, ma uno viene da una famiglia borghese di laureati da quattro generazioni, e l'altro viene da un ambiente sociale modesto, che viene ritenuto "incapace di apprezzare i vantaggi della cultura generale allo stato puro"? Bene, al primo si di dice senza ombra di esitazione di andare allo scientifico, all'altro si dice di andare a ragioneria. Ci sono Paoletta e Pinuccia che hanno rispettivamente le stesse origini sociali dei due compagni citati sopra, solo che entrambe hanno una bella loquela ma sono scarsissime in matematica? Alla prima si dice di andare al liceo classico, mentre alla seconda si suggerisce l'istituto professionale per operatori sociali...

    Lisa

    questo e' effettivamente sbagliato.... solo che statisticamente probabilmente tiene conto del tipo di motivazione e di sostegno che potranno avere intorno dalla famiglia...
    se in una famiglia il liceo e' un passaggio naturare come le elementari e le medie, nel caso in cui un ragazzino facesse inizialmante un po' fatica puo' contare su un aiuto magari anche solo di metodo da parte dei genitori, e se e' il genietto che ipotizzavi, nel giro di poco si riprende dal momento di difficolta'...

    nella famiglia che non ha mai fatto il liceo, alla prima difficolta' del figlio (se ha scelto da solo la scuola), nessuno e' in grado di dargli un sostegno di metodo e anzi magari gli dicono "ecco, cosa hai voluto fare a fare il liceo che se andavi all'istituto tecnico non avevi di questi problemi"

    ci sono ovviamente anche casi in cui ci sono successi (i miei mica avevano fatto il liceo, e ne' io ne' mia sorella abbiamo avuto il minimo problema) ma statisticamente, forse quando danno l'orientamento alle medie tengono conto anche di questo.

    mary_n

    Spererei caldissimamente di no. Ho ancora stima degli insegnanti
     
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  9. paniscus
     
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    CITAZIONE (fenny98 @ 21/11/2010, 23:32) 
    CITAZIONE (Moren@ @ 21/11/2010, 23:25) 
    mah anche io rimango perplessa sul cambiare scuola dopo due mesi. finisci l'anno e poi cambi scuola se propri questa ti fa schifo. ma come fa a farti schifo SE L'HAI SCELTA TU? santo cielo quanto manfrine al giorno d'oggi. cominciano all'asilo e non smettono fino alla maturità. è così difficile impegnarsi, cercare di recuperare quella tal materia se hai supporto genitoriale e/o scolastico? ma non è importante il valore di saper prendere un impegno e portarlo a termine, foss'anche solo il primo anno se le cose sono così insostenibili?

    Forse perché un conto è scegliere una scuola sulla base dei racconti degli altri, un altro è frequentarla!
    Con ciò, non è che io sia sostenitrice del cambio di scuola, ma se veramente ci si accorge di aver sbagliato, non vedo perché aspettare la fine dell'anno soffrendo...

    Nei casi descritti da me, la perplessità deriva esattamente dal fatto che spesso, spessissimo, questi frettolosi cambi di scuola "perché non ci si trovava bene" hanno come esito l'iscrizione in una scuola che (almeno nei primi anni) è quasi uguale.

    Se andassero in scuole abissalmente diverse, potrei pure capirlo, ma solitamente non è così.

    Francamente, non riesco a spiegarmi per quale motivo uno che si è iscritto all'istituto tecnico industriale e si ritrova dopo tre mesi di scuola con 4 in matematica, 3 in chimica, 5 in fisica, 4 in scienze naturali e 3 in disegno tecnico...

    ...scappa e va al tecnico agrario o a quello per geometri, dove i programmi di quelle stesse identiche materie sono uguali! Se andasse all'artistico o al linguistico lo capirei molto di più, ma cosa ci guadagna ad andare in una scuola in cui le richieste sono le stesse?

    Lisa
     
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  10. mary_n
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 23:34) 
    CITAZIONE (mary_n @ 21/11/2010, 23:29) 
    be', questo e' discutibile.
    io non ho mai preso in cosiderazione, nemmeno per mezzo secodno di fare un'istituto tecnico.

    Infatti si vede subito, che chi ha fatto un liceo ha necessariamente una cultura generale superiore :)

    Lisa

    guarda che e' un errore di battitura...
    anche senza l'iphone le mie dita, rispondono sempre con maggiore difficolta'... incrocio le lettere, le sbalgio proprio e devo cancellare mille volta (quando non sono di fretta e rileggo)... sar'a l'artrosi alle mani...

    mary_n

    CITAZIONE (fenny98 @ 21/11/2010, 23:44) 
    Spererei caldissimamente di no. Ho ancora stima degli insegnanti

    ma infatti e' sbagliato.
    se avessero fatto un ragionameto del genere con me o mia sorella, non saremmo andate al liceo, che invece abbiamo fatto meglio degli altri, solo perche' i nostri genitori avevano una cultura inferiore...

    pero', ho visto da poco una situazione di famiglia assolutamente non interessata allo studio... figlio che andava bene alle medie, pero' in una classe che dire di disadattati e' poco, lui decide di andare al liceo, e viene appoggiato. pero' al liceo va in crisi subito (anche perche' di fatto non ha mai studiato, visto che alle medie si distingueva per mancanza assoluta di serieta' di tutti gli altri). la famiglia, come immaginabile, non lo aiuta, e lui perde l'anno.
    ha deciso di riprovarci... speriamo che ce la faccia.

    mary_n
     
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  11. alfaalfa
     
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    CITAZIONE (paniscus @ 21/11/2010, 23:45) 
    CITAZIONE (fenny98 @ 21/11/2010, 23:32) 
    Forse perché un conto è scegliere una scuola sulla base dei racconti degli altri, un altro è frequentarla!
    Con ciò, non è che io sia sostenitrice del cambio di scuola, ma se veramente ci si accorge di aver sbagliato, non vedo perché aspettare la fine dell'anno soffrendo...

    Nei casi descritti da me, la perplessità deriva esattamente dal fatto che spesso, spessissimo, questi frettolosi cambi di scuola "perché non ci si trovava bene" hanno come esito l'iscrizione in una scuola che (almeno nei primi anni) è quasi uguale.

    Se andassero in scuole abissalmente diverse, potrei pure capirlo, ma solitamente non è così.

    Francamente, non riesco a spiegarmi per quale motivo uno che si è iscritto all'istituto tecnico industriale e si ritrova dopo tre mesi di scuola con 4 in matematica, 3 in chimica, 5 in fisica, 4 in scienze naturali e 3 in disegno tecnico...

    ...scappa e va al tecnico agrario o a quello per geometri, dove i programmi di quelle stesse identiche materie sono uguali! Se andasse all'artistico o al linguistico lo capirei molto di più, ma cosa ci guadagna ad andare in una scuola in cui le richieste sono le stesse?

    Lisa

    La butta in caciara per qualche mese, cosi , con professori e genitori, almeno ha la scusa che " il ragazzo ha cambiato scuola e deve orientarsi" :4ver:
     
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  12. paniscus
     
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    CITAZIONE (mary_n @ 21/11/2010, 23:41) 
    nella famiglia che non ha mai fatto il liceo, alla prima difficolta' del figlio (se ha scelto da solo la scuola), nessuno e' in grado di dargli un sostegno di metodo e anzi magari gli dicono "ecco, cosa hai voluto fare a fare il liceo che se andavi all'istituto tecnico non avevi di questi problemi"

    Ma cazzarola, è proprio questo che sto contestando!

    Ovvero, l'idea diffusa che il tecnico sia "più facile" del liceo, e che sia la scuola adatta per chi "non è all'altezza di fare il liceo"!

    Perché si tende a confondere, in modo grave, il livello di astrazione intellettuale richiesta, con il livello di impegno e fatica richiesti, che sono due cose abissalmente diverse.

    Per un ragazzino di capacità medie e di famiglia di cultura media, semmai, è esattamente il contrario: l'impatto iniziale con la prima classe di un istituto tecnico è più pesante di quello con la prima classe di un liceo. Perché le ore di lezione sono di più, le materie sono di più, i libri sono di più, i linguaggi nuovi da imparare sono di più, gli insegnanti sono di più, e molti degli argomenti presentati sono del tutto nuovi, mai visti prima.

    Al liceo, tranne il latino (o il greco per chi lo fa), le materie tutto sommato sono sempre le stesse che si conoscevano già: saranno fatte in modo un po' più approfondito ma comunque sono quelle, non rappresentano delle sorprese clamorose. Che cosa sia la matematica, che cosa sia la storia, che cosa sia la lingua straniera, lo sanno tutti, non è una scoperta nuova.

    Al tecnico, invece, si ritrovano con una serie lunghissima di discipline mai viste prima, la chimica, la fisica, la biologia, l'economia e il diritto, ultimamente anche l'informatica, le materie di laboratorio con relativa valutazione autonoma a parte. E ai professionali, ancora di più!

    Per chi l'ha scelto consapevolmente perché AMA le materie pragmatiche più dei voli pindarici, è un paradiso... ma per chi semplicemente aveva poca voglia di darsi da fare, e l'ha scelto solo perché pensava che ci fosse da studiare di meno che al liceo, è un trauma, di brutto.

    Lisa
     
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  13. alfaalfa
     
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    Beh ma questa è una responsabilità, anche e soprattutto, dei docenti delle scuole medie inferiori che, implicitamente o esplicitamente, lasciano passare questo messaggio sia agli alunni sia alle famiglie.
    Unito all'altrettanto fuorviante " che se poi non prosegue gli studi almeno si ritrova un pezzo di carta e non è costretto ad andare per forza all'università" cosa forse vera 40 anni fa, ma ora sempre a fare il consulente globale programma Italia o l'operatore di call center si ritrova ..
     
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  14. mary_n
     
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    CITAZIONE (alfaalfa @ 22/11/2010, 00:07) 
    Beh ma questa è una responsabilità, anche e soprattutto, dei docenti delle scuole medie inferiori che, implicitamente o esplicitamente, lasciano passare questo messaggio sia agli alunni sia alle famiglie.
    Unito all'altrettanto fuorviante " che se poi non prosegue gli studi almeno si ritrova un pezzo di carta e non è costretto ad andare per forza all'università" cosa forse vera 40 anni fa, ma ora sempre a fare il consulente globale programma Italia o l'operatore di call center si ritrova ..

    sulle prospettive degli universitari e' vero... ma c'e' tantissima gente che ha attivita' di qualsiasi genere in proprio e che quindi considera i 5 anni di unviersita', cmq una perdita di tempo. e il liceo che non da' niente, idem... meglio l'istituto tecnico che ti da' il diploma.
    insomma, se uno ha una attivita' di ristrutturazione, il figlio geometra lo vede meglio che quello con il classico il latino il greco e la filosofia.. idem un negoziante che preferisce il figlio ragioniere. ecc...

    mary_n

    Edited by mary_n - 22/11/2010, 00:15
     
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    CITAZIONE (fenny98 @ 21/11/2010, 23:32)
    Forse perché un conto è scegliere una scuola sulla base dei racconti degli altri, un altro è frequentarla!
    Con ciò, non è che io sia sostenitrice del cambio di scuola, ma se veramente ci si accorge di aver sbagliato, non vedo perché aspettare la fine dell'anno soffrendo...

    perchè, da quando in qua una scelta così importante per il proprio futuro la si fa sui racconti degli altri? immagino che un ragazzo debba informarsi, parlarne con gli insegnanti, chiedere consiglio ai genitori, pensarci bene su e solo dopo decidere. non si va a alla scuola x perchè ci va peppino ok? se poi prendi una cantonata sono cazzi tuoi ti finisci prima l'anno e poi la cambi, ti asumi la responsabilità delle tue scelte. è così che si impara a vivere a mio modesto parere. di sicuro a piantare lì scuola dopo tre mesi perchè invece di impegnarti pensavi a peppino non mi sta bene. finisci l'anno e poi ne parliamo. soffrire un po' ti fa crescere e fa diventare uno sbaglio motivo di crescita. sarà un caso che molti ragazzini di oggi non si sforzano più di tanto perchè c'è mammà che le da tutte vinte? come mai tutti questi professori cattivoni tutti questi problemi di relazione insomma sveglia no? poi ci lamentiamo dei bamboccioni quando ce li cresciamo noi in questo modo
     
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96 replies since 21/11/2010, 21:07   9789 views
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