gite scolastiche e questioni di principio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. paniscus
     
    .

    User deleted


    Ecco, la versione descritta da becky mi sembra ancora peggio. Perchè significa sancire esplicitamente che la gita è una vacanza-premio, e NON un'attività didattica. E quindi, a maggior ragione, non andrebbe fatta e basta... oppure andrebbe fatta al di fuori dei giorni di lezione.

    Se poi si tratta di una scuola privata, fa quello che vuole (a parte il fatto che si prende finanziamenti statali lo stesso, ma non era di questo che volevo discutere). Ma nella scuola statale, col cavolo che si può dire a qualcuno "ti impediamo di venire in gita, ma stai a scuola lo stesso". O ci sono motivazioni di comportamento talmente grave da sospenderlo dalle lezioni, e allora sta a casa e basta (e ci sarebbe stato anche se la lezione si fosse svolta in classe, e non in viaggio, come in una sospensione qualsiasi), oppure è rigorosamente vietato escludere qualcuno dalla gita, perché la gita, per legge, è considerata una vera e propria lezione, dislocata altrove. Non esiste che si possa dire a qualcuno: "Tu non vieni all'attività didattica perché non te lo meriti..." Nella scuola pubblica che conosco io è inimmaginabile, ma sul serio!

    E che cavolo... sarebbe la stessa cosa che se io sbattessi fuori dall'aula uno studente sistematicamente per tutte le mie ore, nonostante sia regolarmente presente a scuola, perché sta sul cavolo a me, e lo considero inadeguato a seguire la lezione di matematica, mentre può stare in classe quando c'è italiano o inglese!

    Lisa
     
    .
59 replies since 6/3/2012, 18:24   4138 views
  Share  
.