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sonochiara.
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Ma io ho fatto le stesse identiche riflessioni con gli altri due figli, che non avevano lo sport agonistico e frequentavano licei MOLTO meno richiedenti, il figlio soprattutto. E soprattutto lui ha patito molto la scuola di sabato, perché era impegnato in diverse attività di volontariato che avevano luogo soprattutto il sabato mattina. E il venerdì sera gli sarebbe piaciuto andare a sentire musica in qualche locale, ma ops, difficilmente cominciavano a suonare prima delle 23, e con la sveglia il sabato alle 6 non era cosa.
Le scuole superiori sono difficili a paragonare, anche perché in molti paesi prevedono la scelta delle singole materie e un piano di studi personalizzato. Nessun paese prevede però la libera scelta della settimana corta, chissà perché. E non mi riferivo al modello anglosassone, che è l'ultimo che andrebbe preso come riferimento, ma ai paesi scandinavi, Olanda, Germania, Svizzera - dove nessuno va a scuola di sabato.
L'altra caratteristica della scuola italiana che la rende particolarmente pesante è la verifica/valutazione continua: interrogazioni pressoché tutti i giorni, verifiche frequentissime. In molti paesi c'è un periodo di verifiche/valutazioni fisso, ogni due/tre mesi, e il concetto di interrogazione non esiste.
Anche qui non sto dicendo di prendere a modello, è solo uno spunto di riflessione.
E sulla scuola più/meno richiedente: non te ne puoi rendere conto finché non ti ci trovi. Spesso dipende moltissimo dal consiglio di classe o dalla sezione, e anche questo fa parte dell'imponderabile..