discorsi vecchi ...

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  1. paniscus
     
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    Scusate, ma in una società minimamente civile e responsabile, non si dovrebbe presupporre che siano gli orari delle arrività aggiuntive, sportive, artistiche, ricreative e ludiche a doversi adattare a quelli della scuola, e NON il contrario?????

    Ad esempio, in ambienti e in contesti sociali in cui la settimana corta NON E' tanto diffusa, mi pare ovvio che le società sportive non mettano le partite di campionato il sabato mattina, perché lo sanno benissimo che i ragazzi hanno scuola. Non è che la scuola debba sentirsi moralmente "costretta" a mettere la settimana corta perché altrimenti i ragazzi non possono andare a giocare la partita di sabato.

    Se poi non si sta nemmeno parlando di impegni specifici (come la partecipazione a uno sport in cui si deve seguire la squadra), ma solo di divertimenti e di hobby, tipo uscire con gli amici o andare a vedere spettacoli... be', francamente non vedo cosa ci sia di male nell'eventualità che anche i ragazzi vengano gradualmente abituati a fare come gli adulti, ovvero all'idea che ci si va quando si può, nel tempo libero, e NON che si debba rivendicare il diritto al tempo libero su misura per poterci andare quando si vuole.

    Se poi si fa uno sgarro OCCASIONALE, una volta ogni tanto, per una cosa eccezionale che interessa moltissimo (tipo, fare un'assenza a scuola il giorno dopo, perché si è andati eccezionalmente ad assistere a un concerto a cui si teneva molto e che non si ripeterà più), non vedo dove stia il problema, tutte queste "eccezioni" si fanno già, e sono già pienamente tollerate. Ma che c'entra questo con la strutturazione fissa del calendario scolastico di tutto l'anno?

    L.
     
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115 replies since 19/10/2014, 15:10   1272 views
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