discorsi vecchi ...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sonochiara
     
    .

    User deleted


    Ma io ho fatto le stesse identiche riflessioni con gli altri due figli, che non avevano lo sport agonistico e frequentavano licei MOLTO meno richiedenti, il figlio soprattutto. E soprattutto lui ha patito molto la scuola di sabato, perché era impegnato in diverse attività di volontariato che avevano luogo soprattutto il sabato mattina. E il venerdì sera gli sarebbe piaciuto andare a sentire musica in qualche locale, ma ops, difficilmente cominciavano a suonare prima delle 23, e con la sveglia il sabato alle 6 non era cosa.

    Le scuole superiori sono difficili a paragonare, anche perché in molti paesi prevedono la scelta delle singole materie e un piano di studi personalizzato. Nessun paese prevede però la libera scelta della settimana corta, chissà perché. E non mi riferivo al modello anglosassone, che è l'ultimo che andrebbe preso come riferimento, ma ai paesi scandinavi, Olanda, Germania, Svizzera - dove nessuno va a scuola di sabato.

    L'altra caratteristica della scuola italiana che la rende particolarmente pesante è la verifica/valutazione continua: interrogazioni pressoché tutti i giorni, verifiche frequentissime. In molti paesi c'è un periodo di verifiche/valutazioni fisso, ogni due/tre mesi, e il concetto di interrogazione non esiste.

    Anche qui non sto dicendo di prendere a modello, è solo uno spunto di riflessione.

    E sulla scuola più/meno richiedente: non te ne puoi rendere conto finché non ti ci trovi. Spesso dipende moltissimo dal consiglio di classe o dalla sezione, e anche questo fa parte dell'imponderabile.
     
    .
  2. mary_n
     
    .

    User deleted


    c'e' da ricordare infatti che non sono le due ore secche di allenamento, ma tutto il contorno..... andata/ritorno, cambiarsi (che se sei vestito da inverno e devi metterti in pantaloncini maglietta, e poi ricambiarti tutto di nuovo, di tempo ce ne metti.... piu' c'e' la doccia tutte le volte, con asciugamento capelli anche lunghi e tanti magari, ecc.)
    il tempo perso per 1 allenamento, tra tutto dalla preparazione a casa, al riprendere le attivita', e' non meno di 3,5-4 ore. ogni volta.

    mary_n
     
    .
  3. asile67
     
    .

    User deleted


    ogni realtà è a sè.
    Mia figlia ad esmio, primo anno di superiori (istituto professionale) fa 33 ore alla settimana spalmate su 3 giorni di 5 ore e 3 giorni di 6 ore,. Tenuto conto che ha più di un'ora di viaggio per andare/tornare da scuola arriva a casa (senza aver pranzato) alle 14.15 se ha fatto 5 ore ed alle 15,00 se ne ha fatte 6. Lo sport (pattinaggio) comporta tre allenamenti settimanali dalla 18.15 alle 20,30 che aumentano a 5 con lo stesso orario in prossimità delle gare.
    Non alzarsi alle 5,45 anche al sabato non le dispiacerebbe di cero ma distribuire le 5 ore del sabato sugli altri giorni comporterebbe tornare a casa tra le 3 e le 4, il che mi sembrerebbe improponibile.
    Alle medie avevo optato per la settimana "lunga" perché l'alternativa da noi prevedeva l'orario lun.merc. ven. 7,50/13,50; mart e gio. 7,50/13,50- 14,50/16,50 per un totale di 34 ore settimanali.
     
    .
  4. mary_n
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (sonochiara @ 20/10/2014, 13:21) 
    Ma io ho fatto le stesse identiche riflessioni con gli altri due figli, che non avevano lo sport agonistico e frequentavano licei MOLTO meno richiedenti, il figlio soprattutto. E soprattutto lui ha patito molto la scuola di sabato, perché era impegnato in diverse attività di volontariato che avevano luogo soprattutto il sabato mattina. E il venerdì sera gli sarebbe piaciuto andare a sentire musica in qualche locale, ma ops, difficilmente cominciavano a suonare prima delle 23, e con la sveglia il sabato alle 6 non era cosa.

    Le scuole superiori sono difficili a paragonare, anche perché in molti paesi prevedono la scelta delle singole materie e un piano di studi personalizzato. Nessun paese prevede però la libera scelta della settimana corta, chissà perché. E non mi riferivo al modello anglosassone, che è l'ultimo che andrebbe preso come riferimento, ma ai paesi scandinavi, Olanda, Germania, Svizzera - dove nessuno va a scuola di sabato.

    L'altra caratteristica della scuola italiana che la rende particolarmente pesante è la verifica/valutazione continua: interrogazioni pressoché tutti i giorni, verifiche frequentissime. In molti paesi c'è un periodo di verifiche/valutazioni fisso, ogni due/tre mesi, e il concetto di interrogazione non esiste.

    Anche qui non sto dicendo di prendere a modello, è solo uno spunto di riflessione.

    E sulla scuola più/meno richiedente: non te ne puoi rendere conto finché non ti ci trovi. Spesso dipende moltissimo dal consiglio di classe o dalla sezione, e anche questo fa parte dell'imponderabile.

    stendo un velo pietoso sul fatto delle interrgoazioni inesistenti!
    tutto a quiz e crocette?????
    ma per carita'...... nemmeno in matematica, che sarebbe la materia che di piu' si presta a essere standardizzata, ha senso evitare le interrogazioni, dove si devono avere presenti deifizioni, dimostrazioni, si devono fare dimostrazioni..... figuriamoci nelle altre materie!
    storia solo scritta?? :yikes: italiano solo scritto? :yikes: le lingue straniere??? :yikes:

    quanto alla scuola piu'/meno richiedente.... be', in certi casi, lo si sa prima. io lo sapevo prima.

    la musica si puo' andare a sentire il sabato sera, invece che il venerdi'..... io stavo palrando di attivita' "essenziali" che gia' non ci stanno fisicamente nei 5 giorni aumentando le ore di scuola...... le varie ed eventuali, le lascio a chi se le puo' permettere.....

    mary_n
     
    .
  5. asile67
     
    .

    User deleted


    su quali siano le attività "essenziali" però ritengo ci possano essere interpretazioni diverse. Per me può essere lo sport agonistico, per l'appassionato di musica può essere andare alle prove con la band o ai concerti...
     
    .
  6. mary_n
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (asile67 @ 20/10/2014, 13:33) 
    ogni realtà è a sè.
    Mia figlia ad esmio, primo anno di superiori (istituto professionale) fa 33 ore alla settimana spalmate su 3 giorni di 5 ore e 3 giorni di 6 ore,. Tenuto conto che ha più di un'ora di viaggio per andare/tornare da scuola arriva a casa (senza aver pranzato) alle 14.15 se ha fatto 5 ore ed alle 15,00 se ne ha fatte 6. Lo sport (pattinaggio) comporta tre allenamenti settimanali dalla 18.15 alle 20,30 che aumentano a 5 con lo stesso orario in prossimità delle gare.
    Non alzarsi alle 5,45 anche al sabato non le dispiacerebbe di cero ma distribuire le 5 ore del sabato sugli altri giorni comporterebbe tornare a casa tra le 3 e le 4, il che mi sembrerebbe improponibile.
    Alle medie avevo optato per la settimana "lunga" perché l'alternativa da noi prevedeva l'orario lun.merc. ven. 7,50/13,50; mart e gio. 7,50/13,50- 14,50/16,50 per un totale di 34 ore settimanali.

    ma si....
    e tra l'altro, io che sostengo in non aumentare le ore nei 5 giorni, gia' sono in condizione "privilegiata" perche' I ragazzi, non hanno 1 ora di viaggio, non hanno treni da prendere a orari stabiliti.
    figuriamoci queste persone, appunto.....
    che se escono alle 14.15 puo' darsi che il primo treno ce l'abbiano alle 14.50....

    io non so quante ore facessero I figli di Chiara alle medie.... ma se ha fatto orari tipo quelli che ci sono da queste parti, con uscita normale poco prima delle 14 e due rientri fino alle 16.30, non so come non si sia resa conto, che I ragazzi hanno 5 giorni non pesanti... da massacro totale!!!!

    mary_n

    CITAZIONE (asile67 @ 20/10/2014, 13:48) 
    su quali siano le attività "essenziali" però ritengo ci possano essere interpretazioni diverse. Per me può essere lo sport agonistico, per l'appassionato di musica può essere andare alle prove con la band o ai concerti...

    no, certo se uno suona. certo....
    io ho letto, andare in un locale a sentire musica..... questo mi pare alla stregua dell'andare al cinema o in pizzeria....
    volgio dire, se non puoi farlo venerdi' sera, lo fai sabato.

    mary_n
     
    .
  7. paniscus
     
    .

    User deleted


    Scusate, ma in una società minimamente civile e responsabile, non si dovrebbe presupporre che siano gli orari delle arrività aggiuntive, sportive, artistiche, ricreative e ludiche a doversi adattare a quelli della scuola, e NON il contrario?????

    Ad esempio, in ambienti e in contesti sociali in cui la settimana corta NON E' tanto diffusa, mi pare ovvio che le società sportive non mettano le partite di campionato il sabato mattina, perché lo sanno benissimo che i ragazzi hanno scuola. Non è che la scuola debba sentirsi moralmente "costretta" a mettere la settimana corta perché altrimenti i ragazzi non possono andare a giocare la partita di sabato.

    Se poi non si sta nemmeno parlando di impegni specifici (come la partecipazione a uno sport in cui si deve seguire la squadra), ma solo di divertimenti e di hobby, tipo uscire con gli amici o andare a vedere spettacoli... be', francamente non vedo cosa ci sia di male nell'eventualità che anche i ragazzi vengano gradualmente abituati a fare come gli adulti, ovvero all'idea che ci si va quando si può, nel tempo libero, e NON che si debba rivendicare il diritto al tempo libero su misura per poterci andare quando si vuole.

    Se poi si fa uno sgarro OCCASIONALE, una volta ogni tanto, per una cosa eccezionale che interessa moltissimo (tipo, fare un'assenza a scuola il giorno dopo, perché si è andati eccezionalmente ad assistere a un concerto a cui si teneva molto e che non si ripeterà più), non vedo dove stia il problema, tutte queste "eccezioni" si fanno già, e sono già pienamente tollerate. Ma che c'entra questo con la strutturazione fissa del calendario scolastico di tutto l'anno?

    L.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    anima bella

    Group
    Member
    Posts
    6,776

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (sonochiara @ 20/10/2014, 08:40) 
    Certo, finché gli insegnanti di scuola secondaria di secondo grado continuano a pensare nell'ottica di ore PIENE di sessanta minuti e studio regolare a casa per quattro-cinque ore al giorno (quando va bene...) non si arriverà mai nemmeno al dibattito sulla proposta. Mentre in tutti gli altri sistemi scolastici europei e non le ore di 45-50 minuti e ils abati libero sono dati per scontati, come spiegava flitzer poco tempo fa in un discussione simile.

    premesso che non riesco ancora a farmi un'idea precisa su cosa sia meglio o peggio, da una parte penso che è una rogna per la famiglia e per i ragazzi avere il sabato sempre occupato per la scuola, dall'altra credo che 6 ore al giorno siano oggettivamente troppe... però mi chiedo anche: quello che tu dai per assurdo nel quote è esattamente quello che ho fatto io ai miei tempi. Ore di 55 minuti (anzichè di 60) , sabato a scuola e studio regolare a casa per 4-5 ore. Viaggio di 40-50 minuti circa ad andare ed altrettanti a tornare.
    Non dico che fosse il non plus ultra per una adolescente e poi giovane donna (e infatti lo spazio per lo sport è andato a farsi fottere e ancora ora me ne dispiaccio) però è quello che ho fatto io e quello che hanno fatto molti altri miei compagni di liceo. Perchè per noi era fattibile ed i nostri genitori lo consideravano assolutamente normale mentre per i giovani di adesso sarebbe addirittura improponibile?
    (e sono abbastanza d'accordo con Lisa, nell'intervento appena sopra, sembra quasi che lo studio sia diventato un fastidioso inconveniente tra le mille attività importanti da fare))
     
    .
  9. paniscus
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (giulvia @ 20/10/2014, 15:20) 
    premesso che non riesco ancora a farmi un'idea precisa su cosa sia meglio o peggio, da una parte penso che è una rogna per la famiglia e per i ragazzi avere il sabato sempre occupato per la scuola,

    Metti in conto anche un'inesorabile verità: man mano che i ragazzi crescono, le esigenze dei ragazzi stessi e quelle della famiglia diventano sempre più divergenti, fino a ritrovarsi a non avere assolutamente NULLA in comune.

    Ovvero, ci sono un sacco di famiglie che, al momento della scelta per le superiori, scelgono la settimana corta per pura e semplice inerzia e forza della consuetudine, ossia perché erano abituati ad avercela anche alle medie, e allora trovano naturale continuare così, pensando che le abitudini collettive familiari rimangano le stesse anche per tutti gli anni delle superiori.

    Magari, che so, alcune famiglie hanno l'abitudine di andare fuori città nel week-end, oppure di svolgere qualche altra attività piacevole di sfizio privato portandosi dietro anche i bambini... e quindi a loro fa comodo che i bambini abbiano gli stessi orari dei genitori. Ma non è affatto scontato che, a 16 o 17 anni, gli ex-bambini continuino a seguire i genitori in tutte le loro iniziative di tempo libero e di attività ricreative.

    Arrivati in terza o quarta superiore, va a finire che col cavolo che i ragazzi seguono i genitori che si mettono in testa di fare le gite fuori porta collettive con tutta la famiglia, o che vanno nella casetta al mare a partire dal venerdì sera... al massimo utilizzeranno anche il venerdì sera per fare tardi uscendo con gli amici propri, e il sabato mattina per dormire fino a mezzogiorno, avendo fatto tardi la sera prima. E di sicuro non è neanche vero che di sabato si mettano a studiare, per compensare il fatto di aver avuto meno tempo nei pomeriggi feriali!

    Per cui, il fatto che avere il sabato impegnato con la scuola "sia una rogna per tutta la famiglia", nel giro di due o tre anni viene ampiamente ridimensionato, perché gli impegni collettivi di tutta la famiglia sono sempre di meno, e ogni membro della famiglia fa quello che gli pare...

    E' chiaro che se devi accompagnare il figlio di 8 anni alla partitella di calcio, ti scoccia di avere quello di 13 da recuperare a scuola... ma quando ne avrà 17 se ne strafregherà di venire con i genitori ad assistere alla partitella di calcio del fratello minore, e preferirà di gran lunga muoversi da solo!

    L.
     
    .
  10. barbara.1972
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (giulvia @ 20/10/2014, 15:20) 
    CITAZIONE (sonochiara @ 20/10/2014, 08:40) 
    Certo, finché gli insegnanti di scuola secondaria di secondo grado continuano a pensare nell'ottica di ore PIENE di sessanta minuti e studio regolare a casa per quattro-cinque ore al giorno (quando va bene...) non si arriverà mai nemmeno al dibattito sulla proposta. Mentre in tutti gli altri sistemi scolastici europei e non le ore di 45-50 minuti e ils abati libero sono dati per scontati, come spiegava flitzer poco tempo fa in un discussione simile.

    premesso che non riesco ancora a farmi un'idea precisa su cosa sia meglio o peggio, da una parte penso che è una rogna per la famiglia e per i ragazzi avere il sabato sempre occupato per la scuola, dall'altra credo che 6 ore al giorno siano oggettivamente troppe... però mi chiedo anche: quello che tu dai per assurdo nel quote è esattamente quello che ho fatto io ai miei tempi. Ore di 55 minuti (anzichè di 60) , sabato a scuola e studio regolare a casa per 4-5 ore. Viaggio di 40-50 minuti circa ad andare ed altrettanti a tornare.
    Non dico che fosse il non plus ultra per una adolescente e poi giovane donna (e infatti lo spazio per lo sport è andato a farsi fottere e ancora ora me ne dispiaccio) però è quello che ho fatto io e quello che hanno fatto molti altri miei compagni di liceo. Perchè per noi era fattibile ed i nostri genitori lo consideravano assolutamente normale mentre per i giovani di adesso sarebbe addirittura improponibile?
    (e sono abbastanza d'accordo con Lisa, nell'intervento appena sopra, sembra quasi che lo studio sia diventato un fastidioso inconveniente tra le mille attività importanti da fare))

    uguale, anche io avevo ore di 55 minuti, sei ore tutti i giorni, uscivo alle 13.30 ed anche se abitavo a neanche 5 minuti in bici dalla scuola, tra due chiacchiere ed altro non arrivavo a casa prima delle 14.00, in tutto questo ci ho anche messo lo sport a livello agonistico per 2 anni (abbandonato poi non per motivi di studio) oltre i tre allenamenti settimanali c' era anche la partita di campionato o il sabato o la domenica, considerato che il sabato uscivo alle 13.30 se la partiva era in trasferta andavo a scuola già col borsone del volley così quando uscivo invece di andare a casa c' era o mio padre o il pulmino che mi portavo nel luogo della partita l' ho fatto 3 anni di medie e due di superiori mettendoci anche dentro i giochi della gioventù. Mi sembrava talmente normale, anche anche a me ora sembra assurdo il sabato a casa, anche se devo dire i miei amici che hanno figli in molto hanno scelto tempo pieno per avere libero il sabato
     
    .
  11. Laura 70
     
    .

    User deleted


    Scusa, Mary, ma conosco bene che orario fa mia figlia e, con altri genitori e molti ragazzi abbiamo studiato un'alternativa da proporre (che non è stata minimamente presa in considerazione e semplicemente etichettata come "impossibile").
    Adesso fanno 8.10-12.13 tre giorni e 8.10-13.15 tre giorni. Totale: 27 ore.
    La nostra proposta era: 8-13 cinque giorni (quindi 25 ore mattutine) + 2 ore (14.30-16.30?) il venerdì pomeriggio.
    Uscire alle 13 vuol dire avere tutto il pomeriggio libero DALLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE e potersi dedicare ai compiti, alle lezioni e a ciò che si vuole.
    Idem per il fine settimana. Quando scrivo "tutto il fine settimana libero" intendo "liberi di fare ciò che si vuole": studiare? Praticare il proprio sport? Eccetera.
    Anche qui i compiti e le lezioni infrasettimanali sono tanti, ma comunque il fine settimana è prezioso per portarsi avanti. Per esempio mia figlia nel fine settimana ha studiato storia che le è stata assegnata venerdì per martedì, così oggi pomeriggio l'ha ripassata e si è dedicata ai compiti e alle lezioni assegnati oggi.
    Perfino i suoi compagni che vengono da fuori preferirebbero fermarsi a scuola un po' di più e viaggiare un giorno in meno.
    Attualmente quando escono alle 12.13 cazzeggiano fino alle 13.20-13.30, quando partono i treni e gli autobus utili. Se avessero lezione, si risparmierebbero il viaggio del sabato.
    Qui non ci sono mai 5 materie da preparare, perché l'orario è fatto molto bene: un giorno ci sono due ore di ginnastica, un giorno due ore di arte, un giorno due ore di matematica, un giorno due ore di chimica, un giorno due ore di italiano.
    L'unico neo dell'orario è che le stesse materie del sabato (chimica, fisica e non mi ricordo quale altra) ci sono il lunedì. Quindi ci sono molti compiti assegnati dal sabato per il lunedi e il fine settimana, già ridotto, non si riesce a fare tutto ciò che è già stato assegnato e che sarebbe comodo iniziare a fare.

    Non oso pensare a che razza di fine settimana hanno i compagni di mia figlia che praticano sport che prevedono partite magari in trasferta la domenica (e ce ne sono): il sabato mattina a scuola, il pomeriggio i compiti e la domenica la partita.
    Certo è una scelta, potrebbero pure risparmiarsela la partita e stare a casa a fare il mezzo punto... ma mi sembra che questo non sia in discussione.
     
    .
  12. jangie
     
    .

    User deleted


    concordo con Barbara, Lisa e Mary, in tutte le virgole :B):

    la scuola dovrebbe essere (come più avanti il lavoro) la necessità primaria, e quindi il resto dovrebbe adeguarsi.
    Con questo non voglio dire che non debba restare tempo per altro, ci mancherebbe!
    Ma subordinare il buon funzionamento del programma scolastico a cose secondarie -e sport agonistico, volontariato o serate ad ascoltare musica fino a tardi lo sono- mi pare assurdo.

    Qualunque pedagogo sa bene che l'apprendimento passa per diverse fasi basilari, come l'assimilazione (che deve essere graduale -oltre un certo limite non si capisce/assimila più nulla), le dovute pause, il consolidamento e così via
    Statisticamente si conoscono i livelli di attenzione dello studente medio etc, si sa ad esempio che le "abbuffate" di studio sono molto deleterie, mentre l'apprendimento graduale e costante dà le più alte garanzie di memoria a lungo termine e così via

    La nostra scuola -considerata ad alta richiesta- ci voleva preparati ogni giorno, sugli argomenti lasciati giorno per giorno. C'erano sempre alcuni studenti che tentavano di far passare la linea del "mi preparo (facendo nottate ed abbuffate di caffè) una volta ogni tre mesi", e capitava pure qualche insegnante che lo permetteva.
    I risultati erano pessimi.
    Quindi direi che di tutte le teorie si può discutere, ma è alla prova dei fatti che poi si vede come stanno le cose.
    E dò ragione a Mary:provare per credere

    CITAZIONE (Laura 70 @ 20/10/2014, 16:22) 
    Scusa, Mary, ma conosco bene che orario fa mia figlia e, con altri genitori e molti ragazzi abbiamo studiato un'alternativa da proporre (che non è stata minimamente presa in considerazione e semplicemente etichettata come "impossibile").
    Adesso fanno 8.10-12.13 tre giorni e 8.10-13.15 tre giorni. Totale: 27 ore.
    La nostra proposta era: 8-13 cinque giorni (quindi 25 ore mattutine) + 2 ore (14.30-16.30?) il venerdì pomeriggio.
    Uscire alle 13 vuol dire avere tutto il pomeriggio libero DALLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE e potersi dedicare ai compiti, alle lezioni e a ciò che si vuole.
    Idem per il fine settimana. Quando scrivo "tutto il fine settimana libero" intendo "liberi di fare ciò che si vuole": studiare? Praticare il proprio sport? Eccetera.
    Anche qui i compiti e le lezioni infrasettimanali sono tanti, ma comunque il fine settimana è prezioso per portarsi avanti. Per esempio mia figlia nel fine settimana ha studiato storia che le è stata assegnata venerdì per martedì, così oggi pomeriggio l'ha ripassata e si è dedicata ai compiti e alle lezioni assegnati oggi.
    Perfino i suoi compagni che vengono da fuori preferirebbero fermarsi a scuola un po' di più e viaggiare un giorno in meno.
    Attualmente quando escono alle 12.13 cazzeggiano fino alle 13.20-13.30, quando partono i treni e gli autobus utili. Se avessero lezione, si risparmierebbero il viaggio del sabato.
    Qui non ci sono mai 5 materie da preparare, perché l'orario è fatto molto bene: un giorno ci sono due ore di ginnastica, un giorno due ore di arte, un giorno due ore di matematica, un giorno due ore di chimica, un giorno due ore di italiano.
    L'unico neo dell'orario è che le stesse materie del sabato (chimica, fisica e non mi ricordo quale altra) ci sono il lunedì. Quindi ci sono molti compiti assegnati dal sabato per il lunedi e il fine settimana, già ridotto, non si riesce a fare tutto ciò che è già stato assegnato e che sarebbe comodo iniziare a fare.

    Non oso pensare a che razza di fine settimana hanno i compagni di mia figlia che praticano sport che prevedono partite magari in trasferta la domenica (e ce ne sono): il sabato mattina a scuola, il pomeriggio i compiti e la domenica la partita.
    Certo è una scelta, potrebbero pure risparmiarsela la partita e stare a casa a fare il mezzo punto... ma mi sembra che questo non sia in discussione.

    quindi il venerdi pomeriggio NON si potrebbe studiare, perchè si dovrebbe invece continuare ad imparare? Non mi sembra sensato
    Che c'è di male nel fare sabato mattina a scuola e di pomeriggio a studiare e domenica sport?
    Lo facevo anche io e veniva benissimo
    Di contro, se fossi stata costretta a sciropparmi il pomeriggio del venerdi a studiare cose nuove (senza consolidare quelle della mattina), me ne sarei tornata con un bel mal di testa e avendo perso l'intera giornata di apprendimento ...

    Non so, io a scuola non avrei retto al chiuso mattina E pomeriggio.
    A meno che tutto il problema non stia nella questione economica (spese di mezzi di trasporto, luce e riscaldamento scuole ecc)
    ma non facciamola passare per "è il meglio per i ragazzi e il loro apprendimento)
     
    .
  13. mary_n
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (paniscus @ 20/10/2014, 15:16) 
    Scusate, ma in una società minimamente civile e responsabile, non si dovrebbe presupporre che siano gli orari delle arrività aggiuntive, sportive, artistiche, ricreative e ludiche a doversi adattare a quelli della scuola, e NON il contrario?????

    Ad esempio, in ambienti e in contesti sociali in cui la settimana corta NON E' tanto diffusa, mi pare ovvio che le società sportive non mettano le partite di campionato il sabato mattina, perché lo sanno benissimo che i ragazzi hanno scuola. Non è che la scuola debba sentirsi moralmente "costretta" a mettere la settimana corta perché altrimenti i ragazzi non possono andare a giocare la partita di sabato.

    Se poi non si sta nemmeno parlando di impegni specifici (come la partecipazione a uno sport in cui si deve seguire la squadra), ma solo di divertimenti e di hobby, tipo uscire con gli amici o andare a vedere spettacoli... be', francamente non vedo cosa ci sia di male nell'eventualità che anche i ragazzi vengano gradualmente abituati a fare come gli adulti, ovvero all'idea che ci si va quando si può, nel tempo libero, e NON che si debba rivendicare il diritto al tempo libero su misura per poterci andare quando si vuole.

    Se poi si fa uno sgarro OCCASIONALE, una volta ogni tanto, per una cosa eccezionale che interessa moltissimo (tipo, fare un'assenza a scuola il giorno dopo, perché si è andati eccezionalmente ad assistere a un concerto a cui si teneva molto e che non si ripeterà più), non vedo dove stia il problema, tutte queste "eccezioni" si fanno già, e sono già pienamente tollerate. Ma che c'entra questo con la strutturazione fissa del calendario scolastico di tutto l'anno?

    L.

    d'accordissimo su tutto.

    mary_n
     
    .
  14. Laura 70
     
    .

    User deleted


    Si tratterebbe di un giorno, oltretutto scelto non a caso: il giorno dopo non c'è scuola quindi c'è tutto il tempo e il modo di recuperare l'incredibile strapazzo di fare un rientro pomeridiano.
    Com'è che alla primaria lo fanno tutti i giorni (ed è tempo scuola... Non è che al pomeriggio giocano o guardano un film), alle medie in certe organizzazioni orarie ci sono due-tre rientri a settimana... e alle superiori diventa insostenibile?
    Sul diluire e consolidare lo studio sono perfettamente d'accordo e in questo senso il fine settimana libero è una mano santa.
    Mia figlia ha fatto i tre anni di medie con il sabato libero e lo ha sempre impegnato con lo studio. Fatto in modo rilassato e disteso. Se serviva studiava anche la domenica, l'ha fatto tante volte, per campare meglio in settimana e per consolidare meglio i concetti più difficili. Li studiava nel fine settimana, li ripassava in settimana, in aggiunta ai compiti e alle lezioni assegnati in settimana.
    Attualmente ci sono suoi ex compagni che frequentano scuole con il sabato libero. Loro riescono ad avere un po' di vita sociale.
    Esempio... Il prossimo fine settimana a Torino ci sarà il salone del gusto e l'evento Terra Madre. Ci sarà gente da tutto il mondo. Noi, che abitiamo a mezz'ora da li, col cavolo che ci andiamo, perché lunedì c'è la verifica di fisica, su un'unità che il prof finirà di spiegare sabato.
    Si campa anche senza Terra Madre, certo, come si campa senza sport o altro. Anche per noi la scuola viene prima di tutto e in passato la cosa è stata oggetto di feroci discussioni qui.
    Ma davvero la scuola deve essere TUTTO? La cultura c'è anche fuori dall'edificio scolastico...
     
    .
  15. jangie
     
    .

    User deleted


    che vuoi che ti dica... per me, il rientro pomeridiano non sarebbe stato un incredibile strapazzo soltanto (cosa alla fin fine opinabile), ma roba di un'inutilità assoluta, vanificando ANCHE la possibilità di assimilare i contenuti della mattinata.
    La mattina si è lucidi per recepire cose completamente nuove, tutt'altra storia il pomeriggio

    Sulla questione pomeridiana alla primaria, il discorso è più complesso
    Non so come funzioni al nord; QUI non esiste, quindi non posso fare raffronti o altro
    Non capisco come e quando i bambini della primaria assimilino e consolidino i contenuti, per me questa cosa è stata sempre fonte di perplessità -ma, ripeto, non so come funziona.

    Sulle attività particolari extrascolastiche che citi, che dire? anche noi abbiamo partecipato, e senza pretendere settimane corte o altro.
    Si tratta alla fin fine di eventi del tutto straordinari, e, in quei casi, eccezionalmente, poteva starci anche un'assenza o un recupero; senza che nessuno -nè alunni nè insegnanti- ne facesse un dramma.
    Se uno studente va più che bene, che un sabato si assenti e receuperi poi -in via eccezionale, ripeto- non dà problemi a nessuno

    O si va agli eventi eccezionali TUTTI i sabati, TUTTI i venerdi sera e via dicendo?
    Con lo stesso raginamento si potrebbe ridurre lo studio a 30 ore non stop di turno forzato per un giorno e mezzo, perché sennò sai quanti eventi/feste/incontri/sport ci perdiamo...?

    Semi OT: in questi giorni c'è stato, qui a Palermo, un bellissimo incontro con Pennac. Si è parlato, fra l'altro, di scuola e speranze; credi che qualche insegnante di intelligenza <i>normale<i> abbia potuto obiettare alcunché se gli studenti saltano una lezione per una cosa del genere?
     
    .
115 replies since 19/10/2014, 15:10   1272 views
  Share  
.