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ma non ricordo più il titolo del libro che sto leggendo
iniziamo bene...
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elektra73.
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Io ho terminato "Il Master di Ballantrae" di Stevenson (bello, mi ha ricordato sia dr Jekill e mr hyde, sia l'isola dle tesoro) e "Piccolissimo" di Amurri (datato in certe cose, ma spassoso). Adesso sto leggendo "Un pasto in inverno" di Hubert Mingarelli, un racconto lungo ambientato in Polonia durante la II Guerra Mondiale. . -
sonochiara.
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Ho iniziato l'anno con Arto Paasilinna, Il liberatore dei popoli oppressi, decisamente migliore degli ultimi suoi che ho letto. Poi Wonder, adesso La teoria delle ombre di Paolo Maurensig. . -
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comunque è 'la ragazza della porta accanto' di ketchum
niente male, in verità. -
mary_n.
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Io ho terminato "Il Master di Ballantrae" di Stevenson (bello, mi ha ricordato sia dr Jekill e mr hyde, sia l'isola dle tesoro)
mia figlia ti guarderebbe cosi'...
era uno dei libri obbligati di quest'estate e lo ha detestato come del resto gli altri sia di Stevenson che Stevenson-like visto che il suo prof era in fissa con questo genere
mary_n. -
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Io ho letto "Immoral" di Brian Freeman, primo della serie di Jonahtan Stride. Qualche colpo di scena un po' esagerato, ma nel complesso mi è piaciuto. Ora ho iniziato il secondo "Las Vegas Baby". . -
paniscus.
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per Yvelise, giusto tu: io mi sono trovata per l'appunto in fissa con uno di quei casi di cui parlavi tu giorni fa, ovvero dei gialli seriali che scopri da zero tutti insieme, e che quindi ti puoi leggere tutti di seguito quasi come se fossero una storia unica, senza aspettare mesi o anni che "esca il prossimo". E' un'autrice italiana che non conoscevo, si chiama Roberta Gallego e fa o ha fatto il magistrato, e appunto racconta le dinamiche delle indagini dal punto di vista della procura e non del detective direttamente attivo sul campo. Come capita spesso in un certo filone di gialli nostrani, non è che le trame siano eccezionali, ma la descrizione antropologica dei personaggi e dei luoghi è validissima.
Una cosa molto carina è che non esiste un investigatore principale dalla figura di protagonista più importante degli altri, ma le indagini vengono presentate come un lavoro "corale" di più personaggi diversi, dai tratti umani diversissimi. In quel modo si fa un po' più fatica a seguire i movimenti dei personaggi, perchè il punto di vista individuale cambia di continuo, e non è sempre immediato ricordarsi che a una certa scena era presente il pubblico ministero X piuttosto che il sostituto procuratore Y o il poliziotto Z, ma io lo trovo un espediente valido. Da questo punto di vista assomiglia un po' allo stile della serie dei "Bastardi di Pizzofalcone" di De Giovanni, in cui il protagonista è l'intero commissariato in blocco e non una persona sola.... -
sonochiara.
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Stevenson è un maestro del romanzo e la sua prosa è esemplare. Ovvio che le letture obbligate possano non piacere, ma dipende: io ho letto tutto Stevenson durante la scuola superiore, di mia scelta, ed è un autore che riprendo spesso in mano. . -
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Grazie, Lisa. la cerco. . -
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ma che poi i classici per l'adolescenza/infanzia, non erano un must? . -
sonochiara.
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eh. Ma le vie del gusto sono imperscrutabili. Mia figlia sta leggendo I Malavoglia per la scuola, e le piace pure. Io ho detestato pochi libri come quello. . -
mary_n.
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l'isola del tesoro i miei figli l'hanno letto a 9 anni....
rileggerlo in prima liceo e poi andare avanti un altro anno intero a leggere SOLO romanzi del genere.... mah... boh...
e nel frattempo, in altre sezioni, come quella dell'altro figlio, leggere cose completamente diverse, che spaziano su vari generi compreso il contemporaneo con problematiche anche di attualita' fa un po' specie...
mary_n. -
French68.
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Ho iniziato Splendore della Mazzantini . -
sonochiara.
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Ho letto il premio Pulitzer del 2015, Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr. Romanzo molto bello, ambientato tra Parigi e la Bretagna nel 1944. Temi in parte già visti, fa venire in mente un po' Storia di una ladra di libri, ma è un libro comunque riuscitissimo e ben scritto.
Sempre in tema di seconda guerra mondiale, ho appena finito The Light in the Ruins di Chris Bohjalian - questo è ambientato in Toscana sempre nel 1943/44. L'autore è una garanzia, è poco tradotto ed è un peccato - il libro è impeccabile anche dal punto di vista storico, oltre ad essere ben congegnato, e altamente drammatico non solo per l'epoca.. -
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mi segno il Pulitzer 
io sto leggendo con gusto la chimera di vassalli.
è gennaio, eh? |
