vi preoccupate ancora dell'alternanza?

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  1. jangie
     
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    C'è di meglio. Ora arriva il CODING.

    http://www.oggiscuola.com/web/2016/11/26/s...nelle-primarie/
     
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  2. Laura 70
     
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    Speriamo rimanga il tempo per insegnare l'uso dell'h, degli apostrofi e le tabelline.
     
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  3. jangie
     
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    di questo passo non resterà più nessuna scuola.
     
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    anima bella

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    Questa però non mi sembra una cattiva notizia. Purtroppo il mondo si sta evolvendo in questo senso, che ci piaccia o no, ed i nostri figli vivranno una vita diversa dalla nostra. Corsi di competenze digitali li fanno persino a noi 50enni in ufficio perché il mondo del lavoro deve stare al passo con i tempi. A maggior ragione i ragazzi di domani non potranno non avere determinate conoscenze se vogliono sopravvivere al mondo che sarà tra 20 anni. Non sto dando giudizi morali ( È meglio, è peggio) ma solo prendendo atto che è un dato di fatto).
     
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  5. jangie
     
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    Non è questione di giudizio morale.
    E' come dire "facciamo fare Leopardi ad un bambino di 5 anni, così impara prima".
    Semplicemente la programmazione non è roba da fare prima di aver acquisito altri concetti (e per molti annidi solido studio, dopodiché fai subito a capire come si programma).
    Mi rendo conto che il discorso diventa tecnico e sarebbe meglio lasciarlo agli addetti ai lavori.
    Comunque, dalla tua risposta, mi viene da dire che la propaganda funziona e fa presa.
     
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  6. fenny98
     
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    che poi all'università si passi il tempo a correggere gli errori di ortografia, pare non interessare nulla a nessuno...
     
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    anima bella

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    CITAZIONE (jangie @ 27/11/2016, 22:05) 
    Comunque, dalla tua risposta, mi viene da dire che la propaganda funziona e fa presa.

    Dalla tua risposta mi viene da dire che come tuo solito mi hai dato della boccalona credulona pecorona. Se le premesse sono queste è inutile discutere.
    Me ne vado a dormire.
    A proposito io il programmatore lo faccio di mestiere quindi direi che qualche cosina ne capisco. Così come so cosa chiamano "programmazione" alle elementari. Il coding lo fa mio figlio e so di che si parla. Così come quando si parla di "competenze digitali" significa imparare a muoversi con disinvoltura nel mondo digitale che ci aspetta che non c'entra nulla col programmare. Ma tanto ne saprai sicuramente più di me quindi buonanotte.

    CITAZIONE (fenny98 @ 27/11/2016, 22:07) 
    che poi all'università si passi il tempo a correggere gli errori di ortografia, pare non interessare nulla a nessuno...

    E questo è un problema gravissimo che però poco c' entra col sapere usare o meno un computer direi.
     
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  8. fenny98
     
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    Secondo me c'entra, Giulvia, per molte ragioni che certamente non sarò in grado di sintetizzare qui:
    per la molteplicità degli ambiti che la scuola si sforza di coprire, anche lodevolmente, dal teatro alla grammatica, ma che non hanno più una gerarchia di priorità,
    per la scelta di un linguaggio che privilegia una malintesa interpretazione di sintesi, per cui l'articolo giornalistico è "più breve" di un tema, senza sapere che per fare un buon giornalismo prima è necessario saper scrivere molto bene; quando ho visto i diagrammi di flusso per sintetizzare le informazioni sul libro di italiano di mio figlio, anni fa, mi è venuto lo scoramento...;
    per la tendenza a riempire di informazioni invece di far elaborare ed esprimere, con i tempi adeguati di metabolizzazione che questo prevede
    per la tendenza a privilegiare la velocità sula meditazione, senza la quale non c'è una buona scrittura
    per il fatto si cerca di privilegiare la comprensione generale sui singoli meccanismi che sono alla base di questa comprensione e che vanno saputi, dalle tabellone all'ortografia

    e sono solo alcune, delle cose....
     
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  9. jangie
     
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    Fenny si è espressa molto meglio di me, al solito.
    Comunque, prima di dire "che sembra una buona cosa", magari fermarsi e riflettere un po', no?
    Ammetto che sono irritata e rispondo male. E anche io mi occupo di programmazione, quindi capisco cosa significa dare una cosa del genere in mano a dei bambini alle elementari.
     
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  10. mary_n
     
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    CITAZIONE (fenny98 @ 28/11/2016, 09:02) 
    Secondo me c'entra, Giulvia, per molte ragioni che certamente non sarò in grado di sintetizzare qui:
    per la molteplicità degli ambiti che la scuola si sforza di coprire, anche lodevolmente, dal teatro alla grammatica, ma che non hanno più una gerarchia di priorità,
    per la scelta di un linguaggio che privilegia una malintesa interpretazione di sintesi, per cui l'articolo giornalistico è "più breve" di un tema, senza sapere che per fare un buon giornalismo prima è necessario saper scrivere molto bene; quando ho visto i diagrammi di flusso per sintetizzare le informazioni sul libro di italiano di mio figlio, anni fa, mi è venuto lo scoramento...;
    per la tendenza a riempire di informazioni invece di far elaborare ed esprimere, con i tempi adeguati di metabolizzazione che questo prevede
    per la tendenza a privilegiare la velocità sula meditazione, senza la quale non c'è una buona scrittura
    per il fatto si cerca di privilegiare la comprensione generale sui singoli meccanismi che sono alla base di questa comprensione e che vanno saputi, dalle tabellone all'ortografia

    e sono solo alcune, delle cose....

    questo pero' e' un problema generale perche' di fatto a scuola NON FANNO PIU' SCRIVERE!
    alle elementary perche' e' presto, alle medie perche' cominciano col testo espositivo, argomentativo, articolo.... e altre enne tipologie che io non ho mai sentito nominare ai miei tempi....
    di fatto poi, in terza liceo arrivano che non hanno mai fatto un commento ad un testo, non hanno mai scritto un TEMA (che sia un tema vero, lungo, articolato e che non sia un condensato in una pagina di qualche tipologia sopra elencata), mai commentate una poesia, mai scritto un tema su un argomento storico.....

    alla maturita' poi, se non hanno cambiato, hanno 6 ore per la prova di italiano.... per fare cosa? se fino ad allora avranno scritto meno di 10 testi e di max una pagina?????

    io sono depressa.

    trovo miracoloso che a volte si sentano ragazzi o persone giovani che ancora si sappiano esprimere e abbiano un vocabolario piu' ampio delle solite 100 parole che si usano tutti I giorni.... malgrado tutto quello che rema loro contro!

    mary_n
     
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  11. jangie
     
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    Più si riempie il tempo dei bambini (e dei ragazzi) di cose inutili, meno ce n'è per fare quelle valide.
    Facciamogli fare alle elementari musica, religione (due ore settimanali, e se ci si rifiuta non useranno quelle ore per far fare temi), informatica e accozzaglie varie, e il risultato sarà che non c'è più tempo per scrivere e imparare a farlo bene.
    Quindi ... più "CODING", meno italiano, ulteriormente.
     
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    porco mondo disco!

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    io invece sono d'accordo con giulvia

    e, diciamocelo, la mancanza di buon lessico non dipende solo dalle lacune del programma scolastico; paradossalmente i nostri figli smanettano di continuo su aggeggi elettronici ma non ne conoscono nulla, e il poco che hanno imparato di italiano si perde nelle scorrettezze grammaticali che si usano nel vivere quotidiano, famiglia inclusa
     
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  13.  
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    anima bella

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    CITAZIONE (jangie @ 28/11/2016, 09:11) 
    Comunque, prima di dire "che sembra una buona cosa", magari fermarsi e riflettere un po', no?

    aridaje.
    Ma discutere con le persone rispettando le altrui diverse opinioni proprio no?

    No perchè prima mi hai dato della credulona pecorona boccalona:
    CITAZIONE
    Comunque, dalla tua risposta, mi viene da dire che la propaganda funziona e fa presa.

    ora mi dici che esprimo delle mie opinioni senza riflettere.
    scusami te te lo dico ma sei un po' presuntuosa eh?
    Ma sei davvero convinta di essere circondata esclusivamente di gente che non si rende conto di ciò che dice? Solo tu capisci tutto?

    E comunque non ho detto "sembra una buona cosa" ma "non mi sembra una cattiva notizia" , se non vedi la differenza non è un problema mio.
    Entrando nello specifico bisogna vedere come sarà fatto (ed è quello il problema grosso IMHO) e se sarà a scapito di qualcos'altro.

    Per quel che ho visto da mio figlio le ore di "coding" che fanno dalla prima elementare altro non sono che dei giochini che gli fanno capire che dietro a quel che usano quotidianamente (ad esempio i giochini elettronici) c'è del codice scritto. Gli fanno fare qualche simulazione elementare, niente di più.
    Considerando che il loro futuro mondo sarà ampiamente "codificato", rendersi conto di cosa c'è dietro mi pare il minimo. Non capire nulla di tutto ciò sarà equivalente ad essere analfabeti, analfabeti informatici ovviamente., ed essere analfabeti significa lasciare che gli altri intorno a te ti possano fregare.

    Sempre da mio figlio, non mi pare che la maestra stia trascurando la lettura e la scrittura, anzi per dirne una stanno facendo dallo scorso anno un'esperienza "social", leggono un libro in concomitanza con altre classi in Italia e poi condividono impressioni, sensazioni, disegni con un social apposito (tipo twitter, fatto apposta per i piccoli, ma non mi ricordo il nome, la segue mio marito questa cosa), quindi contemporaneamente leggono il libro ma imparano ad usare un social in modo utile, con un genitore a fianco tra l'altro (visto che i ragazzi non hanno ancora un dispositivo tutto loro).

    CITAZIONE (mary_n @ 28/11/2016, 10:49) 
    CITAZIONE (fenny98 @ 28/11/2016, 09:02) 
    Secondo me c'entra, Giulvia, per molte ragioni che certamente non sarò in grado di sintetizzare qui:
    per la molteplicità degli ambiti che la scuola si sforza di coprire, anche lodevolmente, dal teatro alla grammatica, ma che non hanno più una gerarchia di priorità,
    per la scelta di un linguaggio che privilegia una malintesa interpretazione di sintesi, per cui l'articolo giornalistico è "più breve" di un tema, senza sapere che per fare un buon giornalismo prima è necessario saper scrivere molto bene; quando ho visto i diagrammi di flusso per sintetizzare le informazioni sul libro di italiano di mio figlio, anni fa, mi è venuto lo scoramento...;
    per la tendenza a riempire di informazioni invece di far elaborare ed esprimere, con i tempi adeguati di metabolizzazione che questo prevede
    per la tendenza a privilegiare la velocità sula meditazione, senza la quale non c'è una buona scrittura
    per il fatto si cerca di privilegiare la comprensione generale sui singoli meccanismi che sono alla base di questa comprensione e che vanno saputi, dalle tabellone all'ortografia

    e sono solo alcune, delle cose....

    questo pero' e' un problema generale perche' di fatto a scuola NON FANNO PIU' SCRIVERE!
    alle elementary perche' e' presto, alle medie perche' cominciano col testo espositivo, argomentativo, articolo.... e altre enne tipologie che io non ho mai sentito nominare ai miei tempi....
    di fatto poi, in terza liceo arrivano che non hanno mai fatto un commento ad un testo, non hanno mai scritto un TEMA (che sia un tema vero, lungo, articolato e che non sia un condensato in una pagina di qualche tipologia sopra elencata), mai commentate una poesia, mai scritto un tema su un argomento storico.....

    Esatto. Se vogliamo parlare di quanto stia degenerando la scuola e di tutto quel che non fanno più parliamone, ma io personalmente non vedo il nesso col proporre qualche lezione di cose che serviranno loro nel mondo futuro.
    Non so se è chiaro che i nostri figli tra 20 anni faranno dei mestieri che ad oggi neanche esistono e che dietro questi mestieri ci sarà sicuramente dietro l'informatica, e la rete, il mondo delle app. Davvero dobbiamo trascurare che approfondiscano almeno un minimo questo aspetto? Poi certo COME verrà fatto nella scuola italiana è tutto un altro discorso da approfondire....
     
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  14. paniscus
     
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    per Giulvia: se tu fai la programmatrice di mestiere, vuol dire che sei consapevole che l'attività di programmazione richiede un'elevata capacità di astrazione nel pensiero logico, e un'elevatissima capacità di controllo e di autocorrezione continui, in cui ogni singolo passaggio deve essere testato un'infinità di volte prima di scoprire se c'è un errore o no, avendo previsto tutte le tipologie di errore possibile, e avendo la costanza di provare decine o centinaia di volte fino ad aver sviscerato proprio tutto.

    Tutto questo non si può ottenere senza avere già una robusta base di abitudine al ragionamento matematico, e sopattutto abitudine al RIGORE metodologico, e perché no, anche alla pazienza e alla lentezza. Se si vuole produrre un codice informatico che funzioni, bisogna avere la disponibilità (materiale, ma soprattutto mentale) a insistere, insistere e insistere più volte per tutto il tempo che ci vuole, analizzando tutti i singoli cavilli uno per uno, e affinando l'occhio su tutti i possibili dettagli che potrebbero riservare delle sorprese.

    Come questo possa conciliarsi con un'ideologia pedagogistica dominante (che in generale non è voluta dagli insegnanti, eh, sia chiaro, ma è proprio calata dall'alto da parte dei ministeri) che spinge a disprezzare e trascurare qualsiasi forma di educazione al rigore e alla precisione, per privilegiare solo gli aspetti generali dell' "aver capito il contenuto", che poi vuol dire tutto e nulla, proprio non lo capisco.

    I bambini di oggi (e anche gli adolescenti di oggi, che stanno per arrivare all'università) non hanno ricevuto nessuna educazione al rigore formale, sono abituati all'idea che gli errori di calcolo non siano gravi, che gli errori di ortografia non siano gravi... che gli errori di forma, in generale, non debbano essere contati niente, perché l'unica cosa importante è dimostrare che hai intuito qualcosa del messaggio che c'è dietro, ma poi se nell'applicarlo sbagli tutto, va bene lo stesso, tanto quelle sono solo aride nozioni e non competenze vere. E tutto questo, ripeto, NON perché lo vogliano i loro stessi insegnanti, ma perché c'è un intero sistema ideologico, politico ed economico che fa pressione sulle scuole perché si comportino così.

    Chi prova a resistere, viene accusato di essere troppo rigido e troppo passatista, poi se dopo 10 anni si fa una statistica e si trova che il 30% dei ventenni non sa calcolarsi la corretta entità del resto da ricevere al supermercato, ecco che scoppia lo scandalo contro "la scuola che non gli ha insegnato niente". Peccato che, mentre quel ragazzino andava a scuola, la prassi corrente imponeva ai suoi insegnanti di matematica di "non tenere conto degli errori di calcolo", che tanto non sono gravi... e di far sentire in colpa le maestre che esigevano la precisione nei calcoli, perché comunque "lo sanno tutti che imparare a fare i calcoli a mente o a mano non serve a nulla, tanto da grandi useranno tutti la calcolatrice".

    Ma siccome le calcolatrici esistono da 50 anni, e da almeno 30 sono diffusissime alla portata di qualsiasi ragazzino preadolescente, come si spiega che le castronerie di calcolo dilaghino ancora e peggiorino sempre? Se fosse vero che le calcolatrici e i computer sono strumenti magici che sanno fare qualsiasi conto al posto del cervello umano, le capacità matematiche della popolazione dovrebbero essere migliorate, e invece crollano.

    Magari qualcuno potrebbe riflettere sul fatto che, alle elementari, le lunghissime e noiosissime paginate di moltiplicazioni in colonna, o le altrettanto noiose interrogazioni sulle tabelline da ricordare a memoria, non sono proprio delle vessazioni gratuite retaggio di una scuola autoritaria e nozionistica, ma sono richieste come ALLENAMENTO della mente alla percezione del significato di tali operazioni. Adesso sta veramente passando il messaggio che se non sai quanto fa 7 per 5, pazienza, non è un problema, tanto nessuno fa più i conti a memoria, ci sono le calcolatrici che lo fanno al posto tuo.

    E poi mi trovo ragazzi che in prima o seconda liceo (scientifico) insistono a dire che 8 + 5 * 2 fa 26 , perché gliel'ha detto la calcolatrice!

    In un contesto del genere, l'idea di indebolire ULTERIORMENTE l'insegnamento di matematica classica (cioè, togliendovi delle ore di esercizi e di approfondimenti) per lasciare posto a un presunto "coding", è demenziale.

    Perché, tanto, sarà sempre e comunque un coding all'acqua di rose, in cui se sbagli la sintassi del comando va bene lo stesso, o se sbagli l'impostazione dell'operazione matematica va bene lo stesso, tanto "non sono mica errori di sostanza, ma soltanto di forma", come in tutto il resto.

    Utilissimo, no?
     
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    anima bella

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    Mah Lisa magari invece è proprio li il punto.
    Se sbagli la sintassi di un comando il comando NON FUNZIONA.
    Magari invece un po' di coding, seppure fatto all'acqua di rose, insegna ai ragazzi che essere rigorosi è importante.
    E magari gli fa pure capire che la calcolatrice non è uno strumento maGGIco con dentro la fatina delle operazioni ma è qualcosa di programmato in maniera rigorosa (altrimenti le operazioni non le farebbe)
     
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63 replies since 27/11/2016, 17:38   925 views
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